Se ti trovi nel Montefeltro e sei un appassionato di arte e storia non potrai fare a meno di visitare almeno una di queste tre rocche!
Iniziamo con la Rocca di San Leo, in provincia di Rimini. Questa rocca ha vissuto il suo periodo di massimo splendore nel corso del IV secolo, durante la signoria dei Malatesta. Nel 1441 è stata conquistata dai rivali del Montefeltro, da un giovanissimo Federico, poi dal 1631 è diventata un carcere. Oggi è possibile visitare la fortezza e soprattutto ammirare la sezione con gli oggetti di divinazione, magia e credenze popolari dedicata al conte di Cagliostro, Giuseppe Balsamo, un giovane avventuriero- truffatore che trascorse qui gli ultimi cinque anni della sua vita.
Il forte dista appena 5 minuti a piedi dal centro storico del borgo di San Leo e per raggiungerlo si passa per un sentiero tutto in salita. Dalla rocca la vista sulla valle circostante è strepitosa, con lo sguardo si incrociano Rimini e Urbino.
Proseguiamo poi con la Rocca di Gradara. Il castello in passato ha ospitato famiglie importanti come i Malatesta, gli Sforza, i Borgia e i Della Rovere, ed è stato teatro di grandi eventi storici e leggendari. Primo fra tutti la tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, sfortunati protagonisti del V canto dell’Inferno di Dante.
La Rocca di Gradara è uno degli esempi di fortificazione meglio conservati di tutta Italia. La visita inizia da una serie di ambienti suggestivi, come il cortile d’onore, su cui si affaccia la torre maestra che ospita la sala delle torture, per proseguire poi con i piani nobili, dove si trovano la sala della passione, il camerino di Lucrezia Borgia, la sala del consiglio, la camera di Francesca.
Ricorda che dopo aver visitato la rocca, un altro elemento interessante e caratteristico da includere nel tuo itinerario è senza dubbio il camminamento di ronda. Le mura che cingono il castello sono ancora oggi percorribili e da lassù si gode di una bel panorama!
Infine ti suggeriamo di fare un salto alla Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro, un capolavoro unico nel suo genere. La rocca venne fatta costruire dall’architetto Francesco di Giorgio Martini. Davvero elegante si presenta il cortile d’onore della Rocca, dove si affacciano la loggia e le sale del piano terra e del piano nobile. All’interno di quello che fu il salone maggiore è stato ricavato un teatro che oggi si presenta come un vero e proprio fiore all’occhiello della rocca.
Una volta sul posto ti renderai conto della particolare forma della Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro, che ricorda una tartaruga. La forma, voluta dal Conte Ottaviano degli Ubaldini rimanda al simbolismo alchemico: la sua conformazione compatta e difensiva rimanda alla pietra filosofale, la lentezza dell’animale rimanda alla lentezza con cui l’alchimista può portare a termine l’opera, mentre la duplice natura – marina e terrestre – della tartaruga è espressione delle forze dell’acqua e della terra.